CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
pulita; ma la pelle della piccina, specialmente quella delle mani, trasudava un umor nero che lasciava l'impronta su qualunque cosa ella toccasse, ed
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
buia notte, Ed apro l'uscio se qualcuno batte. Dopo la mala vien la buona sorte ... Il resto non lo ricordo più! - Chi ti ha insegnato questa canzone
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
C'era una volta ... Sì, sì, non ho dimenticato la promessa; parola di Raccontafiabe è parola di Re; ed ecco la storia del principe Pettirosso. Dunque
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
, parenti? - Mio padre è Re, mia madre Regina, Ed io sono una povera vecchina! - Dunque siete Reginotta? Ah! Ah! Ah! ... - Ride meglio chi ride l'ultima
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
, Non c'è letto né coperta. C'è soltanto un po' di strame, Ed un sasso per guanciale. - Ci accomoderemo alla meglio. Appena entrati nella grotta, invece
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
; un mostro orrendo veniva giù. Aveva un corpo da serpente ed ali da pipistrello, grandi come vele. Il Reuccio si affrettò a tender l'arco, e lanciò una
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
tasca del grembiule; ed era già notte quando arrivò là dove il bosco s'infittiva di più. Procedeva tentoni, urtando spesso in un tronco d'albero
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
femmina non importava. Ma gli anni passavano, e la grazia, così vivamente invocata ed attesa, non veniva a consolarli. Or accadde che una notte furono
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
monetina di più. Sono vedova ed ho quattro figli. - Di quali monetine parlate? - Di quelle che voi date a tutti coi lupini! Il lupinaio restò
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
bambino è stato per me il più gran medico del mondo: mi ha fatto ridere, ed erano anni ed anni che non ridevo. Verrète ad abitare nel mio palazzo. Sono il
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
perché si provasse anche lui. - Senti: -- disse Cacio -- tu sonerai lo zufolo ed io canterò. Ci guadagneremo il pane così. - Bravo. Io sonerò, e tu
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
tardi? Mi impedisci di cantare. Ah! Diventava impertinente? E la maggiore se ne lagnò col padre. - Ed anche si burla di me chiamandomi Reginotta! Il
Accademia della crusca
